La storia
Le antiche radici del Castello di Decima
Il Castello Decima sorge sull’antica strada romana consolare che portava a Lavinio e proseguiva verso Napoli, passando per l’attuale Pratica di Mare sul Tirreno, al X miglio. In epoca romana, al decimo miglio, esisteva una posta per il cambio dei cavalli – da qui il nome del castello.
Reperti archeologici e eredità storica
Importantissimi reperti archeologici del popolo latino furono rinvenuti in prossimità del bivio per Pratica di Mare: una Tomba con carro del 750-725 a.C., una Tomba femminile della metà del secolo VII a.C.,e altri ritrovamenti ora conservati presso il Museo dell’Alto Medioevo a Roma.
Il torrione della Rocca e la Chiesa posano su massi tufacei e hanno come fondamenta le mura romane e vastissimi sotterranei, resti di una piscina romana. Su un altopiano contiguo, sempre tufaceo, vi sono delle mura latine, resti forse dell’antica Politorium, distrutta da Anco Marzio.
Cadute in disuso le vie consolari minori, durante il Basso Impero, il borgo è stato comunque sempre abitato.
L'evoluzione del Castello attraverso i secoli
Nei vari secoli, il Castello di Decima è appartenuto a diversi illustri proprietari. Nel 1768 il Cardinale Luigi Torrigiani, Segretario di Stato di Papa Clemente XIII, fece edificare in Decimo il palazzo sulle precedenti costruzioni e ristrutturare la chiesa parrocchiale dedicata a S. Antonio Abate, con case e magazzini a Decima Bassa, così come ora si presenta. Nel 1938 la tenuta fu acquistata dal conte Romolo Vaselli, uno dei più importanti e moderni imprenditori romani del primo Novecento, che si interessò subito ad un miglioramento fondiario. Vennero costruiti importanti canali, oltre a una viabilità interna, e a molti casali dotati di fonte d’acqua e luce elettrica. Nello stesso tempo venne praticata la innovatrice coltura del tabacco e impiantato un moderno pescheto. Furono aperte molte strade, piantati alberi e una pineta. Si iniziò infine un’importante bonifica, mantenendo in prima linea il carattere agricolo del luogo. I suoi eredi hanno proseguito l’opera con importanti restauri e continui miglioramenti nel parco.
Il castello oggi
Attualmente la tenuta fa parte della Riserva Naturale di Decima Malafede che, per la sua estensione di circa 6.000 ettari risulta essere la più grande area protetta del sistema dei parchi gestito da Roma Natura. La chiesa, intestata a S. Andrea Apostolo e facente parte della Parrocchia di Tor de’ Cenci, contiene un interessante soffitto a cassettoni con stemma dei Torrigiani.